19 novembre 2010

Wear and Tear


"Parole scritte a mano / scritte in ogni dove / col tempo tutto sembra migliore" 
(Le case, Vinicio Capossela)

 A nostro parere uno dei padiglioni nazionali più belli dell'ultima Biennale di Architettura qui a Venezia era quello belga, dal titolo Usus/Usures. Elegantemente abitato da materiali consumati, lisi, graffiati, scrostati (da chichessia) e raccolti, isolati, ripensati, dal collettivo Rotor. Con grande eleganza e sensibilità visiva suscitavano importanti considerazioni sul costruito, oltre che sul costruibile, prendendo sul serio le inevitabili trasformazioni delle superfici e le loro implicazioni estetiche, fisiche, situazionali. Il volume concomitante Etat des lieux presenta gli esiti delle loro ricerche in merito. Altro. / During the last Architecture Biennale here in Venice, directed this year by Kazuyo Sejima, one of the thing we liked most was the Belgian pavilion Usus/Usures. The charming and thorough exhibition focused on wear as a consequence of human use, the unpredictable decadence of materials, the inevitable re-shaping of already built places.
Looking at wear
"as a material phenomenon and as an agent that can influence behaviour". The Rotor collective presented also an interesting publication: Etat des lieux.  More.

 


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